"Sentì la spinta del motore e il senso di gravità compresa dell'accelerazione. Aveva strada davanti, sotto e dietro alle spalle, e nonostante tutto Lysa era ancora lì, docile e arrendevole nelle pieghe delle curve, presente e assente, tuttavia incollata a lui per ricordargli suo malgrado che esisteva" [da "Niente di vero tranne gli occhi" di G. Faletti]
LEGENDA 4 DUMMIES
Se in fondo al post c'è scritto "thanx 2" vuol dire che quanto scritto sopra è una citazione (diamo a Cesare quel che è di Cesare)
lunedì 23 aprile 2007
DOMENICA
Una passeggiata sul mio cavallo blu correndo nel vento di una splendida giornata di sole, circondata dai mille colori del mondo: il grigio dell'asfalto che si confonde nel verde dei prati, mentre il verde scuro dei boschi è macchiato dal rosso di alcune case. Alzo gli occhi e vedo l'azzurro profondo e il bianco sporadico di qualche nuvola, ma d'improvviso tutto cambia e per tetto mi trovo le foglie brillanti di un bosco che si fa sempre più ombroso, fino a percepire un accenno di brivido, prima di aprirsi sull'abbazia che domina un verdissimo tappeto verde.Il viaggio prosegue e le vibrazioni che partono dai miei piedi si propagano a tutto il corpo, teso ad affrontare ogni curva ed ogni accelerata per andare incontro al prossimo panorama che si presenterà. Il tempo è diventato relativo e l'orologio scompare, soppiantato dall'andamento solare nell'arco del cielo: è lui a decidere quando riprendere la via del ritorno e, docile, lo assecondo portando con me il ricordo e le sensazioni della libertà.
"Sentì la spinta del motore e il senso di gravità compresa dell'accelerazione. Aveva strada davanti, sotto e dietro alle spalle, e nonostante tutto Lysa era ancora lì, docile e arrendevole nelle pieghe delle curve, presente e assente, tuttavia incollata a lui per ricordargli suo malgrado che esisteva" [da "Niente di vero tranne gli occhi" di G. Faletti]
"Sentì la spinta del motore e il senso di gravità compresa dell'accelerazione. Aveva strada davanti, sotto e dietro alle spalle, e nonostante tutto Lysa era ancora lì, docile e arrendevole nelle pieghe delle curve, presente e assente, tuttavia incollata a lui per ricordargli suo malgrado che esisteva" [da "Niente di vero tranne gli occhi" di G. Faletti]
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