Vorrei soffermare l'attenzione sull'uso di parole che non rispecchiano i fatti in sè, parole che hanno un peso, una rilevanza e vengono usate solo per creare lo scoop, la "notizia", e possibilmente scatenarne altre, come è successo oggi: ripercussioni a Milano, Bergamo, Roma. Credo che la gente sia esasperata, ha paura, perde fiducia nell'autorità pubblica, e coglie ogni capro espiatorio per far sentire la sua voce, per generare altra violenza. E questo non vale solo negli stadi, ma tutto intorno a noi, seguendo il principio dell'"occhio per occhio".
L'episodio di oggi sta solo a ribadire che la VIOLENZA GENERA VIOLENZA, e che siamo sempre pronti ad ammazzarci, ad insultarci, ad umiliarci, sempre pronti a guardare la provenienza delle persone (italiane o estere) come se gli imbecilli venissero da un unico posto. Siamo una "piccola" nazione, fatta da persone "piccole", con la mentalità "piccola" che non ha la minima intenzione di mettersi in discussione, di crescere, di uscire dal proprio orticello, e mi rattrista vedere certi atteggiamenti in persone che stimo e che considero al di sopra di certi discorsi, persone di una certa cultura, ma che restano, fondamentalmente, dei "piccoli" paesani.
2 commenti:
già. solo uno sport.
la lungimiranza non fa parte del DNA degli italiani...
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